Paolo Griseri: Il Giornalista che Ha Segnato un’Era, Morto a 67 Anni
Il mondo del giornalismo italiano piange la scomparsa di Paolo Griseri, un nome che ha segnato un’epoca e ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama informativo del nostro Paese. Griseri è morto il 24 ottobre 2024 a Torino, all’età di 67 anni, colpito da un infarto. La sua carriera, costellata di successi e riconoscimenti, lo ha reso uno dei più rispettati e influenti giornalisti del settore, in particolare nel campo dell’industria automobilistica.
Chi era Paolo Griseri?
Nato a Torino, Paolo Griseri ha iniziato la sua carriera al Manifesto, dove ha affinato le sue abilità di reporter. La sua passione per il giornalismo lo ha portato a diventare inviato di Repubblica, per poi assumere il ruolo di vicedirettore de La Stampa, testata con cui ha collaborato fino alla sua morte. Griseri era conosciuto per il suo approccio diretto e incisivo, capace di raccontare le notizie con uno stile coinvolgente e analitico.
Un esperto del settore automotive
Griseri era riconosciuto come uno dei massimi esperti del mondo Fiat, oggi Stellantis. Sin dagli anni ’80, ha seguito da vicino le vicende dell’industria automobilistica italiana, diventando un punto di riferimento per chiunque volesse comprendere le dinamiche di questo settore. La sua conoscenza approfondita e la sua capacità di analisi lo hanno reso un interlocutore privilegiato per manager e politici.
La relazione con Sergio Marchionne
Uno dei capitoli più significativi della carriera di Griseri è stato il suo rapporto con Sergio Marchionne, l’ex amministratore delegato di Fiat. Griseri ha seguito Marchionne dal 2004 fino alla sua scomparsa nel 2018, scrivendo ampiamente sulla sua gestione e sulle trasformazioni che ha portato all’azienda. Le sue analisi hanno contribuito a delineare il profilo di un leader controverso e innovativo, capace di risollevare un colosso in difficoltà.
Pubblicazioni e opere
Oltre al suo lavoro di reporter, Paolo Griseri è autore di diversi libri, tra cui La Fiat di Marchionne. Da Torino a Detroit e La sfida. Oltre il Pd per tornare a vincere. Anche al Nord. Ha collaborato con nomi noti del giornalismo italiano, come Massimo Novelli e Marco Travaglio, contribuendo a una narrazione critica e approfondita della realtà sociale e politica del Paese.
Un impatto duraturo sul giornalismo
Griseri è stato descritto come una “voce libera, appassionata e mai banale”. La sua scrittura era caratterizzata da una profonda analisi e sensibilità verso i temi trattati, dando voce ai più fragili e cogliendo le sfumature della realtà. La sua capacità di raccontare le notizie in modo coinvolgente ha ispirato generazioni di giornalisti e lettori.
Riconoscimenti postumi
La notizia della sua scomparsa ha suscitato un’ondata di cordoglio. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, hanno espresso le loro condoglianze, sottolineando il grande vuoto lasciato dalla sua morte nel panorama giornalistico torinese. “Paolo Griseri era un faro per il giornalismo italiano”, ha dichiarato Lo Russo, evidenziando l’importanza del suo lavoro.
Ultimi lavori e progetti
Negli ultimi mesi della sua vita, Griseri stava lavorando su un lungo reportage sulla storia della Fiat, che culminava nella nascita di Stellantis. Questo progetto rappresentava per lui un modo per riflettere su un’industria che ha segnato la storia economica e sociale dell’Italia. La sua dedizione al lavoro e la sua passione per il giornalismo erano evidenti in ogni articolo che scriveva.
Funerali e commemorazione
I funerali di Paolo Griseri si terranno lunedì 28 ottobre alle 9:30 presso la parrocchia dell’Ascensione del Signore a Torino. Una camera ardente sarà allestita nelle redazioni de La Stampa e Repubblica, permettendo a colleghi, amici e lettori di rendere omaggio a un grande professionista e a un uomo di grande