Scandalo in Dolomiti: Hotel Rifiuta Turisti Israeliani con Messaggio Shock!

Scandalo in Dolomiti: Hotel Rifiuta Turisti Israeliani con Messaggio Shock!

Un episodio di discriminazione ha scosso la comunità turistica italiana, in particolare nella suggestiva località di Selva di Cadore, situata nel cuore delle Dolomiti. L’hotel Garni Ongaro ha rifiutato la prenotazione di una coppia israeliana, comunicando loro tramite un messaggio che gli israeliani non sono “clienti benvenuti” a causa della responsabilità del popolo israeliano in atti di genocidio. Questo gesto ha sollevato un’ondata di indignazione e proteste, non solo tra i turisti, ma anche tra le autorità e le comunità locali.

Dettagli della comunicazione

Il messaggio inviato dalla direzione dell’hotel è stato chiaro e diretto: “Buongiorno, informiamo che gli israeliani come responsabili di genocidio non sono clienti benvenuti nella nostra struttura.” La direzione ha anche offerto la cancellazione gratuita della prenotazione, ma questo non ha placato le reazioni. La comunicazione ha suscitato un immediato sdegno, evidenziando come l’antisemitismo possa manifestarsi in modi inaspettati e in contesti apparentemente innocui come quello turistico.

Reazioni immediate

La notizia ha rapidamente fatto il giro dei social media, scatenando proteste da parte di vari gruppi e personalità pubbliche. La comunità ebraica di Venezia ha denunciato l’atto come discriminatorio e antisemita, sottolineando che tali comportamenti non possono essere tollerati in una società civile. Dario Calimani, presidente della comunità ebraica di Venezia, ha espresso la sua tristezza per l’ignoranza mostrata dal gestore dell’hotel, evidenziando la necessità di educazione e sensibilizzazione.

Risposta delle autorità

Anche le autorità locali hanno preso posizione. Il governatore della regione Veneto, Luca Zaia, ha definito l’incidente “estremamente serio”, sottolineando l’importanza di garantire un’accoglienza a tutti i turisti, indipendentemente dalla loro nazionalità o origine. Le parole di Zaia riflettono un desiderio di mantenere l’immagine di una regione accogliente e inclusiva, in contrasto con l’episodio avvenuto.

Chiusura dei profili social

In seguito alla diffusione della notizia, il proprietario dell’hotel, Patrick Ongaro, ha chiuso il suo profilo Facebook, evitando ulteriori commenti. Questa scelta ha sollevato interrogativi sulla responsabilità dei gestori di strutture turistiche e sulla loro capacità di affrontare le conseguenze delle proprie azioni. La chiusura del profilo potrebbe essere vista come un tentativo di sfuggire alla pressione pubblica, ma ha anche alimentato il dibattito sull’antisemitismo e sulla discriminazione.

Crescita dell’antisemitismo

Questo incidente si inserisce in un contesto più ampio di crescente antisemitismo in Italia. Negli ultimi mesi, si è registrato un aumento significativo degli atti discriminatori contro gli ebrei, un fenomeno che preoccupa non solo le comunità locali, ma anche le autorità nazionali. Esperti hanno avvertito che generalizzare le azioni di un governo a tutti i suoi cittadini è un segno preoccupante di antisemitismo e mancanza di comprensione.

Impatto sull’immagine turistica

L’ex sindaco di Selva di Cadore ha espresso preoccupazione per le ripercussioni negative che questo incidente potrebbe avere sull’immagine turistica del paese. La località, nota per la sua bellezza naturale e la sua ospitalità, ha sempre accolto visitatori di diverse nazionalità. Tuttavia, episodi come questo possono compromettere la reputazione di una destinazione turistica, allontanando potenziali turisti e danneggiando l’economia locale.

Richiesta di rimozione dalla piattaforma di prenotazione

Il Ministero degli Esteri israeliano ha avviato un’indagine sull’incidente e ha richiesto a Booking.com di rimuovere l’hotel dalla sua piattaforma. Questa richiesta evidenzia la gravità della situazione e la necessità di azioni concrete per combattere la discriminazione nel settore turistico. La rimozione dell’hotel potrebbe rappresentare un passo importante per garantire che tali comportamenti non siano tollerati.

Contesto storico

L’episodio avviene in un periodo di tensione internazionale legata al conflitto israelo-palestinese. Questo contesto geopolitico complesso evidenzia come

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